Un Numero 0
Dell'Anno Zero
Editoriale
Questa pubblicazione affronta il tema centrale della politica italiana in questi mesi: le riforme costituzionali, varate dal Parlamento italiano e il prossimo referendum confermativo, con cui il governo Renzi chiama al voto i cittadini italiani.
Questa pubblicazione è un quaderno che si avvale del contributo di giuristi e avvocati che hanno dato vita in questi anni al Forum Diritti Lavoro e di coloro che pur non facendo parte del Forum hanno collaborato a varie iniziative. Un ambito, quello del Forum Diritti Lavoro, che rappresenta un osservatorio generoso e competente dei cambiamenti rapidi e profondi che sono stati operati dal legislatore in materia di giurisprudenza del lavoro.
I detrattori quanto i sostenitori delle politiche neo liberiste concordano, tutto sommato che il processo di revisione costituzionale è datato a partire dalle prime riforme sul lavoro.
Questo processo ha origini nella stagione del berlusconismo e non s’interruppe mai, neppure coi governi Prodi. Ha continuato il suo cammino, allargando lo spettro della sua azione, fino a entrare con prepotenza -senza trovare ostacoli da parte di Cgil, Cisl e Uil, né opposizione del centrosinistra -nel welfare: sono stati presi di mira la sanità, la scuola, la previdenza.
Il lavoro e il welfare sono stati veri e propri campi di battaglia delle politiche neoliberiste, l’azzeramento dei diritti sociali è stato perseguito con determinazione fanatica, amplificata dalla grancassa mediatica. Un’infaticabile opera di restaurazione della supremazia del profitto che è stata definita “lotta di classe al contrario”.
Le riforme costituzionali sono il culmine della “lotta di classe al contrario”, come cerchiamo di argomentare e dimostrare nelle pagine di questo quaderno. Che offre non solo sostanziosi spunti di riflessione, ma segna una tappa della vita del Forum Diritti Lavoro: molte delle analisi sviluppate in questi anni hanno trovato conferma nei fatti di oggi. Il rapporto di collaborazione e di analisi tra il Forum Diritti Lavoro e l’Unione sindacale di base è stato non solo utile, ma proficuo e fecondo. Tuttavia, il quadro che si sta delineando impone di allungare lo sguardo verso le prossime iniziative che a marce forzate si stanno muovendo contro il lavoro e lo stato sociale.
Si avverte forte il bisogno di un nuovo strumento di analisi teorica, di mobilitazione intellettuale e di schieramento politico e culturale, che sappia essere duttile in mano al sindacalismo alternativo e di classe e alle lotte che ingaggia contro le politiche neoliberiste e le pratiche padronali; che sappia orientare e contribuire a ricomporre l’opposizione sociale, in tutte le sue articolazioni; che si proponga e sappia svolgere il compito di delineare nuove prospettive di lotta delle classi lavoratrici e dei ceti medi impoveriti dalla crisi.
C’è un’urgenza che si manifesta ormai sempre più chiaramente: essa è non solo la difesa dei diritti conquistati con la Costituzione del 1948, ma la conquista di nuovi diritti per tutti i ceti sociali creati e sfruttati dalle nuove forme del lavoro nell’era digitale.
È in questo senso che le pagine di questa pubblicazione vanno lette e attentamente prese in considerazione. Esse cadono nell’anno zero della nuova fase dell’attacco ai diritti del lavoro, contrassegnata dalle riforme costituzionali. Nel contempo, esse potrebbero essere il numero 0 di una rivista utile alle lotte per la difesa dei diritti acquisiti e la conquista di nuovi diritti del lavoro. Una sorta di “prova tecnica di trasmissione” che ci auguriamo si trasformi in un segnale di comunicazione chiaro e forte.